Tutti abbiamo bisogno di educarci; lo
dobbiamo fare sia per ritrovare noi stessi, sia
per aiutare chi, venuto dopo di noi, è ancora
alla ricerca di un’identità.
I giovani sono il nostro presente, non il nostro
futuro. Proprio perché sono il nostro
presente dobbiamo metterli ora nella
condizione di sviluppare la loro creatività e la
loro autonomia, ora nelle condizioni di
sviluppare un sano protagonismo. Non sono
recipienti, contenitori da riempire, ma
persone attive, con cui è importante
confrontarsi, produrre sapere, e che bisogna
accompagnare nel delicato passaggio dai
sogni alla responsabilità. I sogni
importantissimi – alimentano ideali, speranze,
utopie – ma devono trovare il modo di
tradursi in responsabilità, in progetti molto
concreti e reali.
Per questo mi piace anche ripetere che i
giovani non hanno bisogno di adulti perfetti,
modelli di sapienza e di virtù. Hanno bisogno
di adulti autentici e appassionati; adulti che
non dicano loro cosa fare ma che facciano
insieme a loro, che siano presenti senza
essere ingombranti, vicini senza essere
soffocanti, e che li sappiano ascoltare con
autentica disponibilità, senza ingabbiare le
loro domande in griglie di risposte generiche
e preordinate.
Adulti – soprattutto – che non abbiano mai
smesso di guardarsi dentro di sé con onestà
e fuori di sé con stupore, e che perciò hanno
nel cuore la stessa passione e la stessa
voglia di conoscere di quando erano loro a
muovere i primi incerti passi sul difficile
terreno della vita.
Luigi Ciotti